B.Cloud. I Tavoli virtuali della condivisione. Primo appuntamento: 15 marzo ore 21:00. Zoom Call
Nella seconda edizione de „I Tavoli della condivisione” che si è svolta a Rimini B.First ha trattato insieme ai partecipanti un tema molto sentito ed attuale, ovvero l´abbandono giovanile e gli strumenti che hanno i tecnici per combatterlo. Dagli interventi è emerso un quadro interessante di un ambiente sportivo in evoluzione, dove il coach deve confrontarsi con problematiche e sfide nuove. Queste sfide non sono tanto di natura tecnica o tecnologica, quanto psicologiche e di comunicazione. I giovani atleti di oggi hanno bisogno di stimoli e di metodi comunicativi ed educativi nuovi, diversi da quelli delle generazioni passate.
Il rapporto gerarchico e la percezione del ruolo del coach da parte dei ragazzi sono cambiati, abbiamo riscontrato che i giocatori hanno la tendenza a mettere in dubbio quello che gli viene detto, perché hanno facile accesso a variegate informazioni di confronto sulla rete o semplicemente perché, a differenza di un tempo, non c’è più quella deferenza e soggezione nei confronti dell´adulto che dovrebbe insegnarti qualcosa, sia esso il coach o l´insegnante.
Gli stimoli inoltre che ricevono dall´esterno i nostri ragazzi sono talmente tanti che diventa più facile abbandonare una strada per un´altra e rincorrere un sogno più avvincente o semplicemente più realizzabile.
La soglia dell’attenzione dei ragazzi infine è molto più bassa rispetto in tempo e necessita di tempi e cambi molto più rapidi per far rimanere concentrati sull´allenamento i partecipanti.
Partendo da queste considerazioni e da questa esigenza di cambiamento, B.First ha deciso di approfondire il tema del ruolo del coach di oggi e comprendere insieme ad altri coach e dirigenti come è cambiato o sta cambiando l´approccio con l´atleta.
Se cerchiamo il significato di allenatore sulla Treccani troviamo:
allenatóre s. m. [der. di allenare1]. – 1. (f. -trice) Tecnico specializzato preposto alla direzione degli allenamenti di un atleta o di una squadra, con il compito di svilupparne le possibilità e capacità fisiche, di curarne la preparazione anche psicologica, di insegnare la tecnica dello sport e le tattiche di gara.
Secondo questa definizione un coach, quindi, dovrebbe solo occuparsi dello sviluppo tecnico e mentale dell’atleta nel contesto della disciplina sportiva, al fine di costruire un campione o una squadra vincente.
Ma per creare una squadra è sufficiente “allenare” i giovani atleti oppure il coach deve anche nutrire e crescere i propri giocatori? Questa è la domanda che B.First si pone e che pone ad altri coach e dirigenti con lo scopo di trovare degli spunti o delle best practice interessanti. Nel corso della prima serata di B.Cloud – I tavoli virtuali della condivisione, che si terrá il 15 marzo alle ore 21.00 sulla piattaforma Zoom, B.First di pone l´obiettivo di scambiare opinioni su approcci e metodologie vincenti per sviluppare persone prima che giocatori.
Come anche per i precedenti Tavoli della condivisione
in presenza, la partecipazione è gratuita, perché noi di B.First crediamo nel valore e nella forza della condivisione e compartecipazione. Siamo convinti che nessuno, neppure il coach piú vincente, ha in mano la verità assoluta, perché le soluzioni piú efficaci sono il risultato di idee, esperienze, errori, dubbi e tanta umiltá e voglia di ascoltare.
Se anche tu la pensi come noi di B.First iscriviti al seguente link e porta il tuo importante contributo.
コメント